Il progetto vuole essere la mediazione tra l’impossibilità di avere una sensazione definita e duratura ( in altre parole una vita emotiva stabile), e la consapevolezza dell’impotenza di poter cambiare. L’horror vacui è il sintomo rivelatore di questa malattia prodotto dell’occidente contemporaneo. Il caos visivo e auditivo a cui si viene esposti quotidianamente rende rarefatta la sensazione, non lasciando all’esperienza del presente il tempo di sedimentare e di sviluppare un reale impatto emotivo. Ne consegue un vuoto esistenziale, la realtà diventa liquida ed il mio lavoro la rappresenta come tale.
This project wants to be the mediation between the impossibility of having a defined and long-lasting feeling (in other words a stable emotional life), and the full awareness of not being able to change. The “horror vacui” is the symptom of this disease produced by western contemporary society. The visual and auditory chaos to which we are daily exposed makes the feeling rarefied without giving at the present experience the time to settle and develop a real emotional impact; the result is an existential void, the reality becomes liquid and my work represents it in a such way.